Ren Hang, poesie scelte

Ren Hang, poesie scelte

Ren Hang, Centro Pecci, Prato – dal 4 giugno al 23 agosto 2020

Le poesie di Ren Hang per la prima volta sono tradotte in italiano. Questo materiale è comparso, online, nello spazio della rivista letteraria Atelier e, integralmente, su leparoleelecose.it e, dal 4 giugno 2020, una parte delle traduzioni saranno disponibili alla lettura a Prato – Toscana, negli spazi del Centro Pecci come elemento integrante prima mostra in Italia, curata da Cristiana Perrella, dedicata ai nudi di questo fotografo.

Le poesie di Ren Hang per la prima volta sono tradotte in italiano

A Jacopo Benassi e Silvia Peveri

In Cina vivo per circa due anni. Siamo all’inizio della seconda decade di questo nuovo millennio. L’immagine di Mario Monti raggiunge me, e gli altri connazionali, a 10.000 km di distanza. Hugo Chávez è già morto quando atterro a Venezia esaurendo la mia esperienza in Asia. Quando mi trovavo ancora a Guangzhou stessa sorte hanno avuto Margaret Thatcher e Giulio Andreotti. Margherita Hack li seguirà, nel viaggio senza ritorno, entro pochi giorni dal mio rimpatrio ed è la scomparsa che più mi addolora tra queste, (avendola incontrata in alcune occasioni, a Padova).

Nella RPC mi trovo per un progetto di ricerca e scambio culturale. Mi occupo di Street Art.

Comunque, mentre sono in Cina collaboro con il Guangdong Museum of Art ed è così che posso rinnovare la mia curiosità nei confronti di Ren Hang. Scopro che qualcosa, oltre all’interesse per le immagini, ci  accomuna: la poesia. Non ho mai avuto modo di conoscerlo, Ren Hang. Nel momento in cui decido di produrre in italiano una versione dei suoi testi mi sono trasferito alla Spezia, prendo una casa in affitto in Piazza Brin, la piazza più bella d’Italia.

Una email mai spedita

Nasce in me il desiderio di contattarlo. Voglio che sappia che mi sto occupando della prima traduzione (in assoluto) che si rivolge alla sua produzione in versi.

Dedico qualche giorno alla stesura di una email che mai spedirò: apprendo dalla stampa della sua prematura scomparsa, ha solo trent’anni quando si uccide. La morte è stata più veloce della mia lettera. Siamo quasi coetanei, lui è nato nel 1987 e io sono del 1986.

È il 25 febbraio del 2017. Sopra al Golfo dei poeti il cielo sembra un vecchio coperchio di alluminio e il Btomic, sotto mentite spoglie, trascina la sua esistenza per un ultimo inverno. Vado lì con il portatile: scrivo, lavoro – e in questo caso traduco. La morte di Ren Hang mi dà l’urgenza di immergermi totalmente nei suoi testi.

 

Memorie

Oggi di Ren Hang si parla sempre meno. Il suo sito, nel momento in cui scrivo, non è più raggiungibile [11, 10, 2019]. Chi ha collaborato con lui non ha risposto a nessuno dei miei messaggi, neppure la sua famiglia ha voluto, o potuto, rispondermi.

Ho provato a proporre i risultati di questa mia pratica commemorativa a riviste e blog specializzate in fotografia, è sempre stato rifiutato, mi è stato risposto, con cortesia, che questo materiale non è abituato al loro pubblico.

I testi che ho selezionato sono 18. Credo che la loro lettura possa essere d’aiuto a chi ha il desiderio di comprendere che cosa sia, oggi, la Repubblica Popolare,  i processi psichici e di dissociazione che coinvolgono i suoi cittadini, che effetti abbia una società di quel tipo su certe anime che sono costrette ad attraversarla.

Chi desideri, con un esercizio di delicata lettura, interpellare le memorie di Ren Hang, avere una visione dei suoi desideri, dei suoi incubi, delle sue fragilità, trova in queste traduzioni lo strumento per raggiungere l’uomo che si trova al di sotto della scorza del più eroico fotografo che la Cina abbia avuto in tempi recenti.

Chi è stato capace, con la sensualità eversiva dei suoi scatti, di provocare in più occasioni la reazione delle autorità. Perché, nella Repubblica Popolare, ritrarre un corpo nudo può significare pene molto severe, forma, anche questa, di repressione politica nei confronti di chi cerchi di sfuggire all’omologazione e mostrare, con la sua opera, gli scintillanti ingranaggi della macchina del crimine, cioè quella che produce pudore e disciplina.

Ren Hang narrava, nelle sue immagini, ciò che la calotta adamantina della società del controllo ha il fine di nascondere; una dimensione incontenibile del desiderio che è crudelmente sussunta, il riflesso di uno sforzo di ingegneria sociale senza eguali in altri luoghi del pianeta.

In un simile contesto la nudità assume il difficile compito di manifestare come il potere abbia la capacità di pervadere, in Cina, ogni elemento del vivere – così le membra assumono pose artificiose e la composizione dell’immagine, nelle sue geometrie, echeggia il sistema delle griglie che si intravede nella facciata dei compound, dei quartieri dormitorio che legano, alla forma cultuale del lavoro/consumo, milioni di persone.

Osservando i paesaggi di pelle di Ren Hang scorgiamo i sintomi di una resa, quella di chi è conscio della sua prigionia nel pianeta-carcere. Le figure sono congelate – grazie alla luce totalizzante del flash – nel momento di una schedatura. Nessun elemento decorativo può lenire la totalità di un’influenza così pervasiva anzi, quando questo occorre, sia esso la cornice data da un sontuoso giardino, una testa di pavone, un girasole, o delle foglie di loto il suo contributo estetizzante acuisce, nello spettatore, la sensazione di un dolore collettivo difficile da verbalizzare.

 

Breve nota sulla traduzione

Non sono un sinologo, sono un autore di poesie con una formazione linguistica – ho usato molti strumenti per produrre questa raccolta; sistemi automatici, comparazione, utilizzo di grammatiche e dizionari e, per questo spero che il risultato si avvicini a una traduzione di rispetto, prendendo in prestito un’espressione di Franco Buffoni.

Il materiale è stato revisionato da numerose persone, esperti di lingua cinese, diverse sensibilità: ringrazio per la loro pazienza in particolare Giorgia Crivellaro e Song Yang.

 

La raccolta navigabile

 

2017

2017.01.04 amore《爱情》

2016

2016.02.01 il mio amore《我的爱情》
2016.04.01 il colore del tuo capezzolo《乳头的颜色》
2016.04.01 l’inverno è più noioso dell’estate《冬天比夏天无聊》
2016.07.01 ferite nel viso《满脸伤口》
2016.11.12 amore《爱情》

2015

2015.03.23 ogni volta che ho fatto delle brutte cose《每次我做了坏事》

2014

2014.06.03 oggi《今天》
2014.06.03 spettacolare《壮观》
2014.08.04 all’improvviso ho scoperto《突然发现》
2014.21.05 vorrei avere due bocche《真希望我有两张嘴》
2014.21.05 risveglio《醒来的时候》
2014.21.05 inclinazione《倾向》
2014.21.05 mi piace essere baciato con gli occhi aperti《我喜欢睁着眼睛接吻》
2014.21.05 prima di conoscerti《在我认识你之前》
2014.16.07 il dono《礼物》
2014.16.07 questo pomeriggio《这个下午》

2013

2013.12.08 ho paura a uscire《我害怕出门》

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